Commissione Escursionismo

Per il Cai Verona il 2025 è un anno importante, compie infatti 150 anni !
La Sezione sarà impegnata in molte iniziative commemorative collocate durante tutto l’anno, ogni commissione e attività darà il proprio contributo, l’escursionismo da parte sua organizzerà delle escursioni che avranno come meta alcuni rifugi che negli anni sono stati gestiti dalla Sezione, ecco allora ad esempio un mini trekking di 3 giorni al Rifugio Biasi e una escursione giornaliera al Rifugio Fronza alle Coronelle, di rilievo anche la Grande Traversata Elbana, una settimana di trekking da non perdere ….
Oltre queste iniziative “speciali” per il resto del calendario, abbiamo cercato di proporre uscite che possano accontentare un po’ tutti , sperando così di attirare nuovi soci ma soprattutto nuovi partecipanti alle escursioni.
L’anno appena concluso ha visto un buon numero di nuovi frequentatori che hanno impegnato un pò più del solito gli accompagnatori , fare un’ escursione in gruppo comporta il seguire determinate regole di comportamento che ovviamente i nuovi escursionisti spesso non conoscono, ecco allora la competenza e disponibilità degli accompagnatori che spiegano loro certamente le regole da seguire, l’andare in sicurezza ma anche lo spirito e la bellezza dello stare insieme, della condivisione.
Anche quest’anno proseguirà l’iniziativa “in bici con Zoe” che riscuote sempre un grande successo. La continua e massiccia frequentazione della montagna spesse volte fatta in modo leggero ed approssimativo, che alcune volte porta a tragiche conseguenze , impegna la Sezione, tramite la Scuola Intersezionale di Escursionismo, proporre una serie di corsi la cui frequentazione permetterà ai partecipanti un approccio alla montagna più preparato e consapevole.
Un doveroso ringraziamento va a tutti i componenti della Commissione Escursionismo in particolare ai nuovi arrivati, ragazzi e ragazze che come volontari mettono a disposizione parte del loro tempo, passione e capacità per accompagnare gli escursionisti nelle varie uscite ed attività con la dovuta sicurezza e assistenza.

Sperando di vedervi partecipare numerosi alle attività proposte vi saluto augurandovi buona
montagna !!

Gino Sorbini

Escursioni in programma

Il Monte Baldo è il più meridionale dei rilievi prealpini che dominano la pianura padano–

veneta. Il versante orientale del Monte Baldo è solcato da profonde incisioni che scendono ripide dal crinale. Il vallone Valdritta è uno spettacolare percorso in uno degli angoli più solitari e selvaggi di questo monte lungo un solco che presenta diversi risalti rocciosi alcuni dei quali oppongono difficoltà alpinistiche. Questa via presenta dei risalti rocciosi che vanno dal II al III grado.

A fine salita arriveremo a cima Valdritta (2218 m.), la cima più alta della catena del Baldo ove potremo ammirare il lago di Garda e se saremo fortunati abche l’arco alpino fino alle alpi Cozie e Graie.

Difficoltà:  Alpinistica invernale facile A – F
Dislivello: 800 m circa
Quota massima: 2218
Tempo: 7 ore circa
Pranzo: al sacco
Direttori: Beghelli R., Colautti D.

Alla scoperta dei luoghi della memoria attraverso il “ sentiero del carbone “ utilizzato dalle donne di Erto per portare il carbone, stivato nelle gerle caricate sulle spalle,  da Erto a Longarone.

Visiteremo i paesi di Erto e Casso con vedute panoramiche sul lago del Vajont e sul monte Toc tristemente famoso per la sua frana avvenuta il 9 Ottobre 1963 che distrusse completamente il paese di Longarone.

Nel pomeriggio raggiungeremo il centro visitatori, dove una guida ci accompagnerà sul camminamento della diga e ci illustrerà i fatti avvenuti quella tragica notte.

Difficoltà: E
Dislivello: 700  m
Tempo:  circa 5 ore ( soste escluse )
Pranzo: al sacco
Direttori: Busato Maddalena – Alessandra Sperandio

C’è una stretta valle, compresa fra le vette rocciose delle Dolomiti di Brenta e la verde dorsale della Paganella, dove sorgono due ameni paesini dolomitici: Molveno e Andalo. Molveno sorge a 864m di quota ai piedi del Croz dell’Altissimo, della Cima dei Lasteri e del Piz Galin, sul margine settentrionale dell’omonimo lago che lambisce pigramente i prati e i boschi. Il Lago di Molveno è un lago alpino naturale e sarà il punto di partenza della nostra escursione. Raggiungeremo in un appagante passeggiata la Val Biole fino al rifugio la Montanara, punto panoramico speciale su tutta la catena centrale del Brenta. Rientreremo poi ad Andalo dove ci sarà il pullman ad aspettarci. 

Difficoltà: E
Dislivello:   700 m
Quota massima:  1500 m
Tempo: circa 6 ore  (soste escluse)
Pranzo: al sacco
Direttori: Alessandra Sperandio –  Maddalena Busato

La Grande traversata Elbana (GTE) è l’itinerario principale che attraversa tutta la dorsale dell’Isola d’Elba. È uno dei cammini più significativi dell’isola sia per durata che per varietà del percorso e dei panorami. Nel tempo è divenuta un classico dell’escursionismo internazionale; un’cammino ricco di suggestioni che percorreremo in 4 tappe senza bagagli al seguito.

Difficoltà:  E
Dislivello salita: 3300 m circa totali
Quota massima: 900 m
Tempo: 5/6 ore circa giornaliere
Pranzo: al sacco
Organizzatori: R. Fontana, G.Sorbini

Suggestivo e un pizzico vertiginoso sentiero nella roccia ci porterà a visitare le cinque piccole chiese sovrapposte del famoso Santuario di San Romedio. Non possiamo tralasciare gli affascinanti laghetti di Coredo 3 Tavon situati in un classico e gradevole scenario alpino

Difficoltà: E-T
Dislivello:  350 m circa
Quota massima: 850 m
Tempo: 4 ore circa di cammino + visita guidata
Pranzo: al sacco
Direttori: Maroldi Marta – Righetto Antonella

Il monte Zugna 1864 m slm è stato teatro di aspri e terribili combattimenti tra l’esercito dell’Impero Austro Ungarico e del Regno d’Italia durante la Prima Guerra Mondiale. Ripercorreremo insieme questi sentieri ammirando il panorama,  parlando di storia e di sani stili di vita. Perché camminare fa bene e se lo si fa in compagnia è bello e divertente.

Difficoltà:  E
Dislivello: 630 m (circa)
Quota massima: 1864
Tempo: 5  ore circa
Pranzo: al sacco
Direttori: Carlotta Tosadori e Eugenio Cavallo

Si tratta di una delle ferrate più battute delle Alpi lombarde che si sviluppa lungo l’imponente bastionata rocciosa del Pizzo d’Erna.

La ferrata si caratterizza per un numero elevato di scale che risalgono ampi tratti della prima e ultima parte del tracciato. Le difficoltà tecniche sono modeste con un paio di passaggi leggermente più complessi, tuttavia brevi. La ferrata presenta un’elevata esposizione e una via di fuga a metà percorso.

Conclusa la ferrata torneremo al punto di partenza per il sentiero che dai Piani d’Erna scende sul versante nord della montagna in direzione del Rifugio Stoppani,

Difficoltà:  via ferrata EEA – PD
Dislivello: 800 m circa
Quota massima: 1375
Tempo: 6 ore circa
Pranzo: al sacco
Direttori: Beghelli R., Colautti D.

Dichiarata “Riserva della Biosfera” dall’Unesco nel 1993, Minorca è un’isola meravigliosa che sa conquistare il viaggiatore con la sua natura incontaminata e le acque cristalline del suo mare. 

Nel tour a Minorca faremo un trekking lungo alcuni tratti del “Camí de Cavalls“, percorsi costieri che vi consentiranno di apprezzare la varietà dei paesaggi  che caratterizzano l’isola e di approfittare delle splendide calette che si incontreranno lungo il cammino.

Minorca offre la bellezza e l’atmosfera di una natura ancora intatta: visiteremo i parchi naturali e i siti archeologici che rendono Minorca un vero e proprio museo a cielo aperto.

 

Direttrice: Dora Dall’Acqua

Le Alpi Apuane sono una catena montuosa situata nel nord-ovest della Toscana, uniche per le loro caratteristiche geo-morfologiche e naturalistiche, si sviluppano per circa 60 km lungo la costa del mar Tirreno nelle aree della Versilia, Lunigiana e Garfagnana. Le Alpi Apuane si distinguono dal vicino Appennino grazie alla morfologia assai aspra, con le loro valli profondamente incise ed i versanti imponenti e molto inclinati; sono conosciute per la bellezza dei propri marmi e per i profondi abissi e le grandi cavità del sottosuolo carsico. La posizione geografica del massiccio, la sua esposizione e la diversa natura delle rocce determinano la presenza di ambienti quanto mai vari e contrastanti, che favoriscono la ricchezza floristica e faunistica del territorio. Visiteremo il Monte Forato, situato nella parte meridionale della catena,caratterizzato da un arco naturale  di circa 30 m di diametro. Pernotteremo al Rifugio Rossi situato nel cuore delle Panie, da cui si godono albe e tramonti meravigliosi e nai suoi dintorni e spesso possibile vedere i mufloni. Il Secondo giorno saliremo alla Pania della Croce, la regina della Apuane, nominata anche da Dante nella Divina Commedia, dalla sua vetta a 1858 m nelle giornate limpide si ha un panorama a 360° che spazia dal Monviso alla Corsica, fino all’Isola d’Elba e il Monte Amiata. 

Difficoltà: E- EE
Dislivello salita:  1 giorno :  1200  m                              2 giorno  400 m
Dislivello discesa:   1 giorno         100     m                     2 giorno  1500 m
Quota massima:  1859 m
Tempo: trekking di circa 6 ore entrambe le giornate
Pernotto con cena e colazione al Rifugio Rossi
Direttori: Alessandra Sperandio – Erika Tiezzi 

Itinerario per ammirare le bellezze della foresta del Cansiglio e i vasti panorami fino alle montagne dell’ Alpago. E’ un percorso a saliscendi che si snoda su strade sterrate, sentieri nel bosco o ai margini di prati e pascoli.

Difficoltà:  E
Dislivello: 350 m circa
Quota massima: 1100 m
Tempo: 5/6 ore circa
Pranzo: al sacco
Direttori: Fontana R., T. Ruggero

L’escursione inizia presso il Rifugio Pederù (m. 1548), al termine dell’aspra Val di Rudo, e sale verso l’Alpe di Fanes lungo un sentiero che si snoda sul versante opposto a quello della vecchia strada militare, costantemente fiancheggiato da vegetazione rappresentata principalmente da pino mugo. In circa 3 ore di cammino, passando dai Rifugi Fanes e Lavarella, si raggiunge il Passo di Limo (m. 2174) e si inizia quindi la discesa lungo la quale si incontrano il Lago di Limo e quindi il Rifugio di Gran Fanes (m.2102). L’escursione prosegue con gradevoli saliscendi in un ambiente caratterizzato da splendide vedute sui circostanti “Monti Pallidi”, fino a raggiungere il Col de Locia (m. 2069), da dove inizia la ripida discesa che conduce alla Capanna Alpina. 

Si tratta di un’escursione impegnativa ma di grande soddisfazione dal punto di vista naturalistico e ambientale con splendidi panorami sull’Alpe di Fanes, sul Monte Cristallo e sul Gruppo di Sella.

Difficoltà: E
Dislivello salita: 630 m. circa
Dislivello discesa: 450 m. circa
Quota massima: 2174
Tempo: 6,5 ore circa
Pranzo: al sacco
Direttori: Roberto Lovato, Maddalena Busato

Da Malga Frommer ai Rifugi Fronza alle Coronelle, Paolina e Baita Masarè con rentro lungo il Sentiero delle Perle

I fantastici panorami sulla Roda di Vael, il Latemar, i giacciai dell’Adamello, dell’Ortles e del Cevedale  saranno solo alcuni di quelli di cui potremmo godere percorrendo i sentieri di questa imperdibile escursione che partendo da malga Frommer, vicino a Nova Ponente, ci porterà toccare il Rifugio Fronza alle Coronelle, in passato della nostra sezione, il Rifugio Paolina sovrastato dalla rossa ed imponente parete della Roda di Vael e non ultima, in bucolica  e rilassante posizione, Baita Masarè da dove inizierà il nostro rientro.

Difficoltà: E
Dislivello: 900 m. circa
Quota massima: 2343 m.
Tempo:  6 soste escluse
Pranzo: al sacco
Direttori: Sorbini – Sperandio

L’itinerario percorre le selvagge e solitarie zone del Brenta settentrionale, conduce alle spettacolari vedute panoramiche offerte dalle alture del Passo di Pra Castron, ai piedi del Sasso Rosso e di Cima Uomo per poi discendere sulle sponde dell’incantevole Lago di Tovel. Escursione magari un po’ faticosa ma imperdibile !!….

Difficoltà: EE
Dislivello salita: 1280 m. circa
Dislivello discesa:  1490 m. circa
Quota massima: 2502
Tempo: 9 ore circa
Pranzo: al sacco (nessun rifugio né malga lungo tutto il percorso)
Direttori: Giovanni Bertossi, Susanna Natale

Si tratta di una delle più alte miniere d’Europa, situata ben oltre i 2000 metri di quota e con oltre sette secoli di storia. L’argento di Monteneve era conosciuto infatti già nel XIII secolo e l’attività estrattiva, che ha visto il suo apice nel corso del XV secolo, ha favorito la nascita di questo insediamento in alta quota. 

San Martino di Monteneve non era solo un posto di lavoro ma un vero e proprio aggregato sociale con un proprio gruppo teatrale, una banda musicale e una compagnia di tiratori a segno; ora, dopo oltre sette secoli di attività rimangono solo ruderi, rottami, binari e carrelli arrugginiti a testimoniare la storia di una comunità che nasceva e moriva a 2354 metri di quota.

Negli edifici direzionali della miniera, dismessa completamente solo nel 1985, è stato allestito il rifugio Monteneve Schneeberg, meta di questo itinerario, in grado di accogliere nel migliore dei modi gli escursionisti e di raccontare la storia di questi luoghi, coadiuvato in questo compito da un piccolo museo storico e da un tratto di galleria liberamente visitabili.

Difficoltà: E
Dislivello: 650 m circa
Quota massima: 2354 m
Tempo: 6 ore circa soste escluse
Pranzo: al sacco
Direttori:  Roberto Lovato e Maddalena Busato

In alta Val di Fleres e precisamente alla frazione di Sant Anton iniziano i sentieri che portano al Rifugio Calciati al Tribulaun, che si può raggiungere o seguendo il sentiero numero 8 o percorrendo la bella e facile Via Ferrata Lampskopf che si sviluppa alle pendici dell’omonimo monte. Nessun passaggio, della ferrata,  merita di essere definito tecnicamente difficile, la via è comunque lunga e l’ambiente bellissimo ed isolato. 

Difficoltà:  EEA
Dislivello: 1250 m circa
Quota massima: 2365
Tempo: 6 ore circa per l’andata ed il ritorno escluse le soste
Pranzo: al sacco
Direttori: Erika Tiezzi, Eugenio Cavallo

Itinerario circolare che parte da Andalo e si inerpica per lunga ma piacevole salita tra i boschi. Raggiunta malga Dagnola alta si prosegue su pendio prativo verso Tovo Valon da dove possiamo cominciare la discesa per il ritorno, ammirando l’ampio panorama e il lago di Molveno.

Difficoltà:  E
Dislivello: 800 m circa
Quota massima: 1960 m
Tempo: 4/5 ore circa
Pranzo: al sacco
Organizzatori: R. Fontana, G.Sobrini

Progettata e costruita dai volontari del soccorso Alpino di Alleghe la ferrata, che ricalca in parte la storica via di arrampicata aperta dalla cordata tedesca Hamburger-Plaichinger, venne terminata nel 1966. Divenne ben presto famosa e frequentata per la bellezza dell’itinerario, non estremo, ma che richiede un ottimo allenamento per il notevole sviluppo, totale assenza di vertigini e piede fermo per i notevoli tratti non attrezzati ed estremamente aerei, compresa la cresta finale che porta in vetta (3.220 mt). Una volta raggiunta la cima principale lungo l’esposta cresta settentrionale, con un meraviglioso colpo d’occhio sul sottostante lago di Alleghe nonché la parete delle pareti (la nord del Civetta), ci si godrà il meritato riposo presso lo storico, spartano ma accogliente rifugio Torrani, autentico nido d’aquila, abbarbicato a quota 2.984 mt ove ceneremo e pernotteremo per la notte. La mattina seguente, dopo aver fatto colazione al Torrani, si partità per la discesa verso Van delle Sasse, alla difficile ed impegnativa Ferrata Attilio Tissi per compiere la traversata del nodo centrale del massiccio per ritornare al punto di partenza Malga Grava (1.627 mt).

Difficoltà: via ferrata EEA – D
Dislivello: 1.593 m circa
Quota massima: 3.220 m
Tempo: 9 ore circa
Pranzo: al sacco
Cena: al rifugio
Direttori: Enrico Maria Schiavetti, Tiziano Ruggeri.

Dal centro di Madonna di Campiglio con le navette si raggiunge il parcheggio di Vallesinella da dove, seguendo il sentiero delle cascate alte, in 20 minuti si raggiungono. Si sale ripidamente il primo salto roccioso tra scalini e roccette fino alla sommità delle cascate per poi proseguire nel bosco fino a Malga Vallesinella da dove si possono ammirare i primi torrioni rocciosi delle Dolomiti di Brenta. Si prosegue sul sentiero 317 B, in direzione Rifugio Casinei a 1850 mt con vista sul ghiacciaio dell’Adamello.  Si continua sul 317 che ci porterà ai piedi dell’immensa roccia del Castello di Brenta.  Con l’ultimo tratto in salita tra rocce e pietraie raggiungiamo i rifugi Tuckett e Sella a quota 2277 m. Il paesaggio che si ammira è spettacolare; vette del Gruppo del Brenta, della Val Rendena fino ai ghiacciai dell’Adamello, della Presanella e Cevedale. Tutto intorno il paesaggio è lunare.  Il ritorno sarà sul sentiero 328.

Difficoltà:E
Dislivello: 750 m
Tempo: 6.30 ( soste incluse )
Pranzo: al sacco
Direttori: Busato Maddalena – Carraro – Simone – Tavella Elia

Trekking in quota al cospetto di maestose cime e grandiosi ghiacciai. Tre giorni in uno dei più grandiosi e affascinanti ambienti delle Alpi. Il Rifugio Gino Biasi al Bicchiere sorge sul versante meridionale delle Alpi dello Stubai ed è stato ribattezzato con il soprannome Castello sulle nuvole”, dato lo straordinario affaccio. Qui trovi anche la cappella posta più in alto d’Europa. Passo sicuro e attrezzatura adeguata sono assolutamente indispensabili!

Difficoltà: EE
Dislivello salita (primo giorno) +1400.m circa
                        (secondo giorno) + 850 m circa
Dislivello discesa (terzo giorno) – 2000 m circa
Quota massima:3416 m
Pranzo: al sacco / Trattamento mezza pensione
Direttori: Sonia Righetti, Augusto Paier, Eugenio Cavallo

Splendido giro ad anello ai piedi del meraviglioso gruppo dolomitico delle Odle (  in ladino  “ aghi “). Percorreremo sentieri con meravigliosi affacci e scenari incantevoli, passando da Malga Gampen a 2062 metri, per poi continuare in leggero saliscendi transitando sul suggestivo sentiero “Adolf Munkel” che si snoda nel bosco ai piedi delle impressionanti pareti della Furchetta e del Sass Rigais. Raggiungeremo quindi il rifugio “ Geisleralm “ conosciuto come “ il cinema delle “ Odle “.

Difficoltà: E
Dislivello: 600 m
Quota massima: 2062 m
Tempo: 4.00 ore circa (soste escluse)
Pranzo: al sacco
Direttori: Maddalena Busato – Simone Carraro – Elia Tavella

Fin dai tempi più antichi il Giogo di Tasca/Taschljöchl (m 2794) ha rappresentato il passaggio più facile e diretto tra le valli Venosta e Senales. Fu via di transumanza per le greggi dirette ai pascoli di Vent, in Austria. Nel 1910 la Sezione di Heilbronn del Döav vi costruì un rifugio che poi è andato semidistrutto. Al termine della Grande Guerra i rifugi del Sudtirolo passarono al Regno d’Italia, che li affidò al CAI. L’Heilbronnerhütte fu assegnato così al CAI di Verona, che lo rimise in efficienza con un onere non indifferente. Lo riaprì nel 1926 come Rifugio Verona. Cinque anni dopo, nel 1931, andò distrutto in un incendio. Oggi sono ancora visibili i resti del rifugio e accanto sorge l’odierno Bivacco Heibronner. L’itinerario proposto è molto bello e appagante in un ambiente incontaminato e poco frequentato, impreziosito da due splendidi laghetti alpini. La salita alla cima è facoltativa.  

Difficoltà: E/EE
Dislivello: 800 m (Giogo)/ 1200 m circa (cima)
Quota massima: 3.099 m
Tempo: 8 ore circa soste escluse
Pranzo: al sacco
Direttori: F. Rizzotti 

La via normale da sud-est della Cima Presanella, è un percorso vario, che permette di raggiungere la più alta cima completamente in territorio Trentino. La cima Presanella offre un panorama grandioso a 360°: verso sud il gruppo dell’Adamello con i suoi ghiacciai, verso nord il gruppo dell’Ortles-Cevedale.. ad est le dolomiti di Brenta,e ad ovest lo sguardo spazia dai giganti orobici e fino al gruppo del Rosa.

Difficoltà:  Alpinistica Facile A – F
Dislivello salita (primo giorno) +400.m circa
(secondo giorno) + 1200 m circa

Dislivello discesa (primo giorno) +0.m circa
(secondo giorno) + 1600 m circa
Quota massima: 3358
Tempo: (primo giorno) +2 ore circa
(secondo giorno) + 10 ore circa
Pranzo: al sacco + mezza pensione al Rifugio
Direttori: Beghelli R., Colautti D.

Splendido percorso ad anello in Val Venegia al cospetto delle maestose Pale di San Martino, passando tra malghe, alpeggi e rifugi famosi quali il Capanna Cervino e la baita Segantini. Un percorso inizialmente facile che transita ai piedi dei ghiaioni delle cime del Mulaz, del Focobon, del Bureloni e del Cimon della Pala. Tra postazioni e ricoveri della grande guerra Il sentiero diventa più aspro e, attraverso ripide serpentine, si giunge alla cima del Monte Castellaz dove è posizionata la statua del “Cristo Pensante” dove il panorama si apre  a 360 gradi su tutte le cime dolomitiche più famose.

Difficoltà: E
Dislivello: 740 m
Quota massima: 2333 m
Tempo: 5.30 ore circa (soste escluse)
Pranzo: al sacco
Direttori: Maddalena Busato – Elia Tavella – Simone Carraro

Il Gruppo montuoso Adamello Presanella è stato testimone di vicende belliche nel corso della I guerra mondiale, che, per la loro collocazione in alta quota, sono diventate paradigma di ardimento e di spirito di estremo sacrificio. In particolare nell’area del rifugio Carè Alto, meta della nostra escursione, era collocato il comando austro-ungarico e nei dintorni sono ancora presenti ruderi degli edifici che ospitavano le operazioni militari e i rottami arrugginiti delle attrezzature pertinenti.
Il terreno su cui si snoda il percorso, con partenza dalla Val Borzago, si presenta costantemente roccioso con tratti gradinati che richiedono costante attenzione e sforzo nella progressione. L’ambiente, la conformazione del suolo e il dislivello da percorrere richiedono ai partecipanti adeguato allenamento e solida preparazione.
Il rifugio Carè Alto è considerato la base ideale di partenza per l’ascensione alla cima Carè Alto m. 3463) e alle altre cime del Gruppo o per escursioni e traversate verso le valli di Genova, di Fumo e di Saviore.

Difficoltà: EE
Dislivello: 1200 m circa
Quota massima:  2459 m
Tempo: 7 ore circa soste escluse
Pranzo: al sacco
Direttori:  Roberto Lovato e Augusto Paier

L’Alpe di Siusi con i suoi 56 km² è il più esteso altipiano d’Europa, ed è uno dei luoghi più spettacolari al mondo. 

È situata nella parte occidentale delle Dolomiti e ha una quota altimetrica compresa tra i 1680 m   e i 2350 m . Si estende  tra la  Val Gardena a nord, il  Sassolungo a nord-est e il massiccio dello  Sciliar a sud-est, che col suo inconfondibile profilo rappresenta uno dei simboli più famosi di tutte le Dolomiti. Da qui è possibile ammirare diversi altri gruppi montuosi tra cui il Gruppo del Sella, il Seceda, il Catinaccio e la Marmolada. Si tratta di un’alpe, la più vasta d’Europa, ossia una zona dove viene praticato l’alpeggio, divisa in numerosi appezzamenti dedicati al pascolo o da cui i contadini ricavano fieno per i propri masi situati a valle. Attraverseremo, con un percorso ad anello, i pascoli dell’alpe di Tires per arrivare all’omonimo rifugio, ai piedi dei Denti di Terrossa.

Difficoltà: E
Dislivello:   700 m
Quota massima:   2600 m
Tempo: trekking di circa 6 ore  (soste escluse)
Pranzo: al sacco
Direttori: Alessandra Sperandio –  Maddalena Busato 

Passo dopo passo in un’altra era…
Durante la nostra escursione alla gola del Bletterbach, accompagnati da un geologo, intraprenderemo un interessante viaggio nel tempo che ci permet-terà  di dare uno sguardo nell’interno delle montagne, nel mondo delle rocce e nella storia delle Dolomiti. La gola del Bletterbach si presenta come un libro aperto, nel quale scienziati, escursionisti appassionati alla geologia e famiglie con bambini interessati alla natura possono sfogliare più di 40 milioni di anni della storia della terra. 

Escursione da non perdere, super interessante !!!

Difficoltà: E
Dislivello: 600 m circa
Quota massima: 1694m
Tempi: 4 ore circa soste escluse (parecchie)
Pranzo: al sacco
Direttori:Tosadori – Sorbini

La Corna Trentapassi è uno spettacolare balcone panoramico che si affaccia sulle acque del Lago d’Iseo.  Inizieremo l’escursione dal paese di Zone. Il tratto iniziale si percorre su mulattiera che si trasforma poi in sentiero inizialmente immerso nel bosco. Proseguendo il panorama si apre completamente permettendo di godere panorami mozzafiato ancora prima di arrivare in vetta. Arrivati in cima, a 1.248 m, si gode di una vista a 360° sul Lago d’Iseo, la Valle Camonica e tutte le altre montagne circostanti. 

Difficoltà: E
Dislivello: 750 m
Quota massima: 1248 m
Tempo: trekking di circa 6 ore  (soste escluse)
Pranzo: al sacco
Direttori: Alessandra Sperandio – Elia Tavella 

Descrizione Idilliaca escursione tra i boschi della Val di Genova della Val Germenega e i limpidi laghi di San Giuliano volgendo lo sguardo sul massiccio della Presanella e i ghiacciai del Carè Alto e dell’Adamello.

Difficoltà: E
Dislivello salita: 750 m.
Dislivello discesa: 1300 m.
Quota massima: 2184 m
Tempo: 7.30 ore circa
Pranzo: al sacco
Organizzatori: Bressan Zoe, Rizzotti Filippo 

Uscita turistica nella nostra città, accompagnati da un geologo, percorrendo le vie cittadine, entrando in chiese e guardando monumenti,  andremo a caccia di curiosità geologiche che, presi dalla fretta quotidiana, raramente abbiamo il tempo cercare e vedere. 

Interessante e sorprendente occasione da non perdere !!

Difficoltà: T
Dislivello:  0 m circa
Quota massima:  0
Tempo:  3-4 ore circa soste escluse
Pranzo:
Direttori: Sorbini – Commissione Cultura-Biblioteca 

Organico

Responsabile:
Sorbini Gino

Componenti:
Andreoli Corrado
Beghelli Roberto
Bertolin Stefano ASE-ISA
Bertossi Giovanni ISFE
Bressan Zoe
Busato Maddalena
Canez Elena
Carraro Simone
Cavallo Eugenio ASE
Ceresola Giovanni AE-EEA
Colautti Dmitrij
Dall’Acqua Dora
Ferron Roberto
Fontana Romano
Lovato Roberto
Maroldi Marta
Natale Susanna SEZ SFE
Paier Augusto AE
Righetti Sonia AE
Righetto Antonella
Rizzotti Filippo AE-EEA
Ruggeri Tiziano
Schiavetti Enrico Maria
Sorbini Gino AE-EEA
Sperandio Alessandra
Tavella Elia
Tiezzi Erika
Tosadori Carlotta

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