TREKKING GRANDE TRAVERSATA ELBANA

dal 1 al 6 maggio

DOVE ANDIAMO, AMBIENTE E STORIA:

La Grande Traversata Elbana o GTE in 4 giorni. Si va da un’estremità all’altra dell’isola, da oriente ad occidente, dalle terre del ferro a quelle del granito.

Unico nel suo genere, il cammino si snoda sui crinali tra panorami mozzafiato, inebrianti profumi e spettacolari fioriture della macchia mediterranea. Si compie un viaggio indietro nel tempo sulle tracce dei popoli che si contesero per millenni un territorio strategico per i traffici marittimi scoprendo uno scrigno di biodiversità e geo diversità che regala ad ogni passo un’emozione diversa. Di seguito la descrizione del percorso suddiviso in 4 tappe con partenza da Cavo, e arrivo a Patresi.

NOTA BENE: Il percorso di seguito descritto è indicativo e comunque eventuali modifiche del medesimo non incidono su tempi, difficoltà, dislivelli, ecc.

PROGRAMMA DELL’ESCURSIONE

TAPPA 1. Cavo – Porto Azzurro

Lunghezza: 18,8 km

Dislivello in salita : 931 m


Dislivello in discesa: 930 m


Tempo medio di percorrenza stimato: 8 ore


Altitudine massima: 515 m s.l.m. (Cima del Monte)

Si parte da Cavo. Dopo un primo tratto all’ombra di una lecceta, si sale sul crinale percorrendo da nord a sud la dorsale montuosa dell’Elba orientale. Il panorama riempie l’anima. Lo sguardo spazia a 360° : dalla costa toscana alle altre isole dell’Arcipelago fino alla Corsica. L’ambiente ha un fascino particolare e, pur essendo roccioso, rappresenta l’habitat ideale per alcune rarità botaniche. La vista si appaga di magnifici colori dal verde dei cisti marini con le loro candide fioriture al blu del mare, fino alle rocce rossastre. Siamo nel versante minerario, conosciuto in tutto il mondo per i suoi giacimenti di rocce ferrose, sfruttate da millenni, e per gli strabilianti minerali, esposti nelle più prestigiose collezioni museali. Raggiunta la massima quota a Cima del Monte che domina la Fortezza del Volterraio, uno dei simboli dell’isola, inizia la discesa fino a Porto Azzurro.

Descrizione del percorso: Il sentiero si imbocca al Cavo dalla Circonvallazione Faleria. Dopo circa 700 m si giunge al trivio da cui parte la breve via che conduce al Mausoleo Tonietti e il sentiero n. 260. Successivamente il tracciato sale lentamente di quota fino ai 344 m del panoramico Monte Grosso, sul quale fu costruito nella Seconda Guerra Mondiale una stazione semaforica, adibita adesso a civile abitazione. Da qui si percorre la discesa fino a lambire la strada provinciale n. 33 della Parata. La via fiancheggia, con un piacevole saliscendi ombreggiato, il Fosso del Vignolo e incrocia più avanti la strada per Nisporto alla sella dell’ Aia di Cacio, dove hanno origine i sentieri n. 201 e 202. Con una breve deviazione dall’itinerario si può imboccare la strada asfaltata verso Rio Elba per visitare l’Orto dei Semplici Elbano al quale si accede mediante il sentiero n. 203. Attraversata la strada, la GTE prosegue ripida, il piano di calpestio diviene pietroso, passa da Monte Strega (426 m) e Monte Capannello (405 m) , fino ad arrivare a Le Panche (326 m ) dove il panorama spazia sull’Elba Occidentale con il Castello del Volterraio e il Golfo di Portoferraio in primo piano. In località Le Panche il tracciato incrocia la strada provinciale n. 32 del Volterraio inerpicandosi sul crinale, fino a Cima del Monte (515 m). In questo tratto l’itinerario è panoramico, lo sguardo spazia fino alle 2 linee di costa da entrambi i lati dello spartiacque. Dopo poco la via incrocia il sentiero n. 205, di livello EE (escursionisti esperti), che conduce al suggestivo Santuario della Madonna di Monserrato. Da qui, dopo circa 1200 m, il sentiero n. 210, scivolando tra i vigneti, raggiungere Porto Azzurro in 30 minuti.


TAPPA 2. Porto Azzurro – Procchio

Lunghezza: 19,3 km

Dislivello in salita : 607 m


Dislivello in discesa: 603 m


Tempo medio di percorrenza stimato: 6 ore


Altitudine massima: 287 m s.l.m. (nei pressi di Monte Orello)

Questa tappa, pur essendo la più lunga, è anche la più agevole. Si attraversa infatti la parte centrale dell’isola seguendo, per lunghi tratti, comode strade sterrate pianeggianti. I pendii della zona sono dolci e degradano a valle nelle poche aree prive di rilievi e adatte alle colture agricole. Si passa dal regno del ferro a quello del granito con alcuni scorci panoramici: a nord i golfi di Procchio e di Portoferraio con la città fortificata adagiata lungo il mare; a sud quelli di Lacona e del Golfo Stella. La via ripercorre in gran parte una strada militare, testimonianza storica della Seconda Guerra Mondiale. Ai lati si può osservare una bella lecceta, il bosco tipico del bacino del Mar Mediterraneo, che un tempo ammantava tutta l’isola. Poi i tagli sistematici, effettuati fin dal tempo degli Antichi Romani per alimentare le fornaci per la riduzione del ferro, hanno modificato il paesaggio.

Descrizione del percorso: la seconda tappa presenta un piano di calpestio ampio con dislivelli meno impegnativi rispetto alle altre tappe. Il tracciato attraversa l’entroterra della zona centrale, rispetto alla tappa precedente la direzione di marcia cambia, si procede verso ovest. In seguito la via lambisce la cava di Colle Reciso, si innesta per 200 m su una strada asfaltata ove si trova il bivio con il sentiero n. 266 che prosegue verso Portoferraio, imbocca un’ampia ex strada militare immersa in una rigogliosa Macchia Mediterranea. Il tracciato, mantenendosi alla medesima quota, incrocia poi il sentiero n. 221 per la Villa Napoleonica di San Martino e, a distanza di 1500 m, le due estremità del breve sentiero n. 214. Il secondo incrocio con il sentiero n. 214 coincide con un quadrivio. Da qui il sentiero imbocca una discesa e si sovrappone per circa 500 m al sentiero n. 248, fino al bivio con il sentiero n. 244 che correndo parallelo giunge, come la GTE, al Colle di Procchio, ubicato nelle immediate vicinanze del paese omonimo.

TAPPA 3. Procchio – Poggio

Lunghezza: 12 km

Dislivello in salita : 921 m


Dislivello in discesa: 589 m


Tempo medio di percorrenza stimato: 5 ore


Altitudine massima: 824 m s.l.m. (bivio GTE Nord-GTE Sud)

Subito dopo la partenza da Procchio si inizia a salire sul massiccio granodioritico del Monte Capanne. Una sorta di isola nell’isola, una montagna in mezzo al mare, il cuore verde e selvaggio del Parco Nazionale. Arrivati al Monte Perone, dopo avere affrontato la salita più impegnativa di tutta la GTE, il tracciato coincide con il Santuario delle farfalle “Ornella Casnati”, dove, grazie a particolari condizioni ambientali, è presente una straordinaria varietà di lepidotteri. Giunti sul crinale il panorama è magnifico. La maggior altitudine raggiunta, unita alla diversa origine geologica, influenzano la vegetazione con la comparsa di alberi adatti al clima montano come il Tasso e più avanti il Castagno. Lungo il percorso si può anche ammirare come l’azione incessante degli agenti atmosferici abbia scolpito la dura roccia creando forme bizzarre e spettacolari accumuli di lastre granitiche.

Descrizione del percorso: il tracciato si inerpica dalla Strada Provinciale n. 25 fino a Monte Castello (226 m), dove si possono ammirare il panorama sul Golfo di Campo, le rovine di un’importante fortezza etrusca nascoste tra la vegetazione e una postazione militare della Seconda Guerra Mondiale. La via, prima di innestarsi su una carrareccia, attraversa una zona in cui la vegetazione si sviluppa sopra il sentiero formando un “tunnel”. A breve distanza si trova l’incrocio con il sentierio n. 180 per Poggio e, dopo circa 500 m, con il sentiero n. 121 per Sant’Ilario. Da qui la GTE abbandona la strada sterrata e si inerpica fino al Monte Perone (630 m) dove si trova il sentiero per non vedenti n. 122, dopo aver incrociato i sentieri n. 117 e 169. Si tratta di circa 1700 m di salita con un dislivello di circa 400 m. Attraversata la strada provinciale n. 37 del Perone il tracciato si innesta nel Santuario delle farfalle, con il quale coincide per circa 2 km. oltre al punto panoramico di Monte Maolo (749 m) , dove lo sguardo può spaziare a settentrione sulla costa nord occidentale dell’Elba e l’isola di Capraia, a meridione sul Golfo di Campo e le isole di Montecristo e Giglio a est sull’Elba orientale. A circa 1500 m da Monte Maolo la GTE giunge sotto i contrafforti del Monte Capanne dove si biforca in due rami: uno conduce a Patresi, l’altro a Pomonte. Per raggiungere la meta della terza tappa si segue il ramo di Patresi per circa 1300 m fino ad imboccare il sentiero n. 105 che, con una ripida discesa, conduce a Poggio.


TAPPA 4 (Variante Nord) Poggio – Patresi

Lunghezza: 15,2 km

Dislivello in salita : 799 m


Dislivello in discesa: 1010 m


Tempo medio di percorrenza stimato: 8 ore


Altitudine massima: 921 m s.l.m. (bivio sentiero 100)

Il percorso si snoda, disegnando un ampio giro, sulle pendici del Monte Capanne la cui vetta raggiungeremo percorrendo una apposita deviazione. Lungo il cammino si potrà ammirare l’incredibile varietà della macchia mediterranea, l’associazione vegetale più diffusa sull’isola. Si passa dalla gariga caratterizzata da bassi cuscinetti spinosi di Genista desoleana, che in primavera regalano spettacolari fioriture gialle, alla macchia bassa di profumati rosmarini e cisti dai delicati fiori rosa e bianchi, fino alla macchia alta con le eriche dai fiori minuscoli e i corbezzoli dalle saporite bacche rosse. Prima di iniziare la discesa verso Patresi si attraversa poi un bel castagneto.

Descrizione del percorso: Si ritorna sul ramo della GTE Nord ammirando il suggestivo luogo dove sorge il santuario di San Cerbone. Da qui Patresi dista 16 km, percorribili in circa 8 ore. Il tracciato si dirige verso ovest, mantenendosi intorno quota 600 – 700 m, fino all’incrocio con il sentiero n. 110, dove svolta a sinistra in ripida salita scalando i costoni occidentali del Monte Capanne. Al termine della salita, che nella parte terminale presenta diversi tornanti chiamati “zete”, si giunge a quota 921 m, al bivio con il sentiero n. 100, La via scende fino alla località La Terra (582 m), ove secondo alcuni era ubicato il villaggio medievale di Pedemonte. Da qui, percorsi circa 1.500 m, nella parte alta della valle di Chiessi, dopo aver sorpassato la deviazione per i ruderi della chiesa romanica di San Frediano, si giunge al bivio con il sentiero n. 125. Il sentiero successivamente punta nuovamente verso il versante settentrionale del massiccio del Monte Capanne, disegnando un tracciato quasi circolare, fino a Serra Ventosa dove imbocca la discesa per Patresi.

LOGISTICA E INFO VARIE

Partiremo in pullman dal parcheggio del casello di Verona Sud in direzione Piombino, dove saremo traghettati in circa un ora a Portoferraio.

Da qui, sempre in pullman raggiungeremo il Residence Il Mandorlo nei pressi di Lacona dove pernotteremo durante tutta la durata del trekking (pernotto e prima colazione a buffet).


Il Residence è composto da mini appartamenti, di varia metratura, con stanze da 2 persone, letti singoli separati, con bagno e cucina. La collocazione negli appartamenti, verra’ concordata successivamente. L’ uso cucina e’ consentito, volendo, in alternative alle cene, che concorderemo nelle trattorie dell’ isola a menu’ fisso.


Il pullman sarà a nostra disposizione per i trasferimenti tappe/residence. Al rientro rimarra’ il tempo libero per i propri interessi. La spiaggia di Lacona e’ raggiungibile a piedi in circa 40 min.


Ogni tappa termina in un paese, quindi prima di ritornare al residence, ci sara’ tempo per il relax e visita. Il residence ha comunque ampi spazi verdi e zona relax intorno alla piscina. Consigliabile quindi, avere con se, costume da bagno e cuffia. Non si sa mai.


Lungo il percorso NON si trova acqua e cibo, considerare quindi le relative scorte di acqua e cibo. Nelle vicinanze del residence e nei vari paesi di fine tappa si trovano negozi di alimentari .


Durante le escursioni, i partecipanti dovranno attenersi al buon senso. cercando di rispettare le tabelle di marcia e lo spirito di gruppo. Ci saranno tempi e luoghi dedicati alle foto e ad adeguate soste di riposo. Per qualsiasi necessità o esigenza dovranno sempre fare riferimento ai 2 direttori di escursione.


Non dimenticate la macchina fotografica !! ……

PER MOTIVI ORGANIZZATIVI ISCRIZIONI ENTRO IL 31/01/2025

Quota di iscrizione 490,00 euro

Caparra di 250,00 euro da versare entro il 31/12/2024


Saldo di 240 euro da versare entro il 31/01/2025


La quota comprende: pullman, traghetto, pernotto e prima colazione

La quota non comprende: pranzo al sacco, cene, spese personali e quanto non indicato alla voce “La quota comprende”

DIRETTORI DI ESCURSIONE:

  • GINO SORBINI 347 9624199 (dopo le 19)
  • ROMANO FONTANA
ISCRIZIONI