Tramonto e cena al Rifugio Telegrafo

Mercoledì 31 luglio

DOVE ANDIAMO, AMBIENTE E STORIA:

Chiamato in antichità Mons Polninus, il Monte Baldo è stato rinominato nel XII secolo in questo modo dato che Baldo deriva dalla parola tedesca “Wald”, che significa bosco, proprio per la sua rigogliosa natura. Oggi viene anche chiamato “il giardino d’Europa” per via del grande patrimonio floristico presente. Il Monte Baldo è un rilievo montuoso circoscritto da confini naturali che lo isolano e lo evidenziano nettamente. È delimitato a nord dalla valle del Loppio, a est dalla Val d’Adige, a sud dall’anfiteatro morenico di Rivoli e dalla piana di Caprino, a ovest dal lago di Garda. È una dorsale montuosa che si estende da nord-est verso sud-ovest per una lunghezza di circa 40 km e ha una serie di cime tutte superiori ai 2000 m. La ripidezza
dei suoi fianchi permette la concentrazione in poco spazio di specie botaniche appartenenti a latitudini diverse: si passa dalla flora mediterranea del Garda alla flora artica del crinale sommitale dove possiamo trovare anche le stelle alpine. L’origine geologica del Monte Baldo risale alle lentissime sedimentazioni calcaree dei caldi mari del mesozoico, successivamente corrugate durante la formazione delle Alpi da movimenti verificatesi nell’area terziaria. La morfologia attuale è il risultato dell’azione modellatrice del ghiacciaio durante l’era quaternaria, le lastre rocciose levigate da ghiacciai del Sarca e dell’Adige, i cumuli di detriti, i resti di enormi frane causate dall’erosione e le colline moreniche, sono il risultato ancora oggi evidente di queste glaciazioni e del loro ritiro. Il lungo isolamento geografico ha permesso l’insediamento di vari endemismi cioè la selezione di specie animali o vegetali che si trovano isolate e circoscritte in zone ben determinate, un esempio è il Ranuncolo di Kerner.
Il rifugio TELEGRAFO sorge a 2147 m subito sotto la vicina e sovrastante Cima Telegrafo, toponimo che compare ai tempi delle guerre napoleoniche (si narra infatti che da lassù partissero dei segnali alle truppe che guerreggiavano nella sottostante pianura). E’ stato inaugurato il 26 settembre 1897 e nel 1972 il rifugio ha preso il nome di “GAETANO BARANA al TELEGRAFO” a seguito di un cospicuo contributo avuto dal figlio Franco: contributo che servì a completare la ricostruzione dell’ormai fatiscente edificio. Tuttavia lo storico toponimo iniziale “TELEGRAFO” è rimasto indelebile, ed è così che viene chiamato e riconosciuto anche ai giorni nostri.

PROGRAMMA DELL’ESCURSIONE:

L’escursione inizia dal parcheggio di Malga Valfredda Crocetta dove lasceremo le auto. Tramite il sentiero 656 in ripida salita raggiungeremo il Rifugio Fiori del Baldo per proseguire con il sentiero 658 passando dal Rifugio Chierego, Coal Santo, Passo del Camino, fino all’innesto con il sentiero 657 dove terremo la sinistra. Poco più avanti, tenendo ancora la sinistra prenderemo il sentiero 654 e in pochi minuti saremo a destinazione in tempo per ammirare il tramonto sul Lago di Garda.

Al Rifugio ci attenderà Alessandro, per raccontarci la storia del Rifugio G.Barana al Telegrafo, quella che è la vita “da rifugista” nonché alcuni preziosi consigli per una buona frequentazione da parte degli escursionisti sia dei rifugi sia della montagna.E dopo la fatica dell’ascesa e l’aver fatto tesoro di quanto appreso, potremo goderci un’ottima cena!

Il rientro sarà a ritroso per gli stessi sentieri.

DIRETTORI DI ESCURSIONE:

  • TIEZZI ERIKA
  • SPERANDIO ALESSANDRA
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