DOLOMITI BELLUNESI

Sabato e Domenica 31/08 – 01/09/2024

DOVE ANDIAMO, AMBIENTE E STORIA:
Ci troviamo nel Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, compreso interamente nella provincia di Belluno tra i fiumi Cismon a Ovest, Piave a Est, esteso a Nord verso il bacino del Maè e a Sud nel basso Agordino. Il parco comprende la catena principale delle Alpi Feltrine, patrimonio UNESCO.
In questo territorio la storia non è solo passata ma è stata incisa sulle pareti da giovani ragazzotti di montagna che combatterono aspramente per l’amor di Patria soffrendo la fame, il freddo, le malattie e morendo soli, sulle nude rocce lontani dagli affetti familiari. Ancora oggi, passando per questi luoghi, troviamo ricoveri per le truppe e per le munizioni, postazioni di sentinella e di tiro, trincee e fortificazioni dove vale la pena fermarsi un attimo e riflettere su quanto sia stata dura la vita militare in queste meravigliose ma quanto aspre montagne.
Il Civetta (“El Zuita “in ladino veneto) 3.220 metri, è un gruppo montuoso appartenente alle Dolomiti di Zoldo, in provincia di Belluno, e separa la Val di Zoldo dall’Agordino facendo da cornice al caratteristico paesino di Alleghe. È considerata la seconda montagna più bella del mondo.
Nel lato Nord Ovest il monte è caratterizzato da un’impressionante parete verticale con un dislivello di 1000 metri ed una lunghezza di 4 Km. In ambiente alpinistico è conosciuta come “la parete delle pareti” o “Il regno del sesto grado” sulla quale scorrono famosissime vie.
Il monte Civetta fa parte del percorso dell’Alta via n. 1 e della camminata Monaco-Venezia.
Il Passo Giau (“Jof de Giau” in ladino livinallese e “Suogo de Jou” in ladino ampezzano) è un valico alpino delle Dolomiti posto a 2.236 metri di altitudine, in provincia di Belluno ed è situato tra la Val Boite e la Val Cordevole; mette in comunicazione i comuni di Colle Santa Lucia e Selva di Cadore con Cortina d’Ampezzo. (Sulla sommità del passo è visibile ancor oggi il cippo confinario fra l’allora Serenissima Repubblica di Venezia e l’Impero Asburgico).
Il passo è situato al centro di un vasto alpeggio, ai piedi dei monti Nuvolau (2.574 m) e dell’Averau (2.647 m). Il panorama di cui si può godere è maestoso; infatti, ad Ovest si possono vedere le Pale di San Martino, le Cime d’Auta, la Marmolada, il Piz Boè e i Setsass mentre ad Est, verso la conca di Cortina d’Ampezzo, si possono ammirare le Tofane, la Croda Rossa, il Pomagagnon, il Cristallo, la Croda da Lago e i Lastoni del Formin.

PROGRAMMA DELL’ESCURSIONE:

Sabato 31 Agosto 2024; Monte Civetta rifugio Sonino e Lago di Coldai
Partenza dal parcheggio di Verona Sud ore 6.00
Arrivati in Val di Zoldo, presso il rifugio Palafavera (1507 m), situato ai piedi del monte Civetta, avrà inizio la nostra escursione che ci porterà al rifugio Coldai e al vicino Lago Coldai, godendo di una vista panoramica stupenda sul monte Pelmo e la Val di Zoldo. Dal rifugio si segue la carrareccia indicata con il numero 564 che sale alla conca di Pioda e alla malga omonima (oggi bivacco d’emergenza) posta a quota 1815 nei pressi di Forcella d’Alleghe. Oltre la malga, si segue il sentiero 556, un po’ ripido e tortuoso, si supera un promontorio e si risale un valloncello fino ad arrivare al rifugio Coldai a quota 2132 metri. Lasciandoci alle spalle il rifugio, puntiamo a Ovest dove proprio di fronte, è ben visibile la forcella Coldai. Un breve salita ci farà superare i 60 metri di dislivello che ci porteranno alla sua sommità (2191m). Dalla forcella Coldai il colpo d’occhio sul lago omonimo è indimenticabile. In breve, scenderemo al sottostante lago posto a 2143 metri di altitudine per goderci la meritata pausa pranzo al sacco e ammirare da vicino le maestose pareti del Civetta. Camminando intorno al lago possiamo raggiungere un piccolo belvedere per osservare dall’alto il lago di Alleghe. Il ritorno al parcheggio sarà per lo stesso sentiero dell’andata.
Rientro in Hotel, check-in e pernotto. Cena libera in paese o per chi ha prenotato, presso un ristorante- pizzeria in paese.

Domenica 1° settembre 2024; Dal Passo Giau ai rifugi 5 Torri, Scoiattoli, Averau e il sentiero delle trincee.
Dopo colazione, partiremo con il pullman in direzione passo Giau (2236 m) dove avrà inizio la nostra escursione. Seguendo il sentiero 443 che costeggia tutto il gruppo del Ra Gusela su sentiero misto con passaggi tra roccette, poi in falso piano infine per scendere e risalire un canalone ripido per raggiungere un pianoro proprio davanti alla maestosità delle 5 Torri da dove, con sentiero morbido, raggiungeremo il rifugio 5 Torri (2137 m). Poco più sopra al rifugio, avrà inizio il sentiero delle trincee, un percorso storico che segnava il fronte durante la Grande Guerra. Cammineremo in un ambiento maestoso alla base delle 5 Torri percorrendone tutto il periplo (sentiero 425), su terreno roccioso tra camminamenti, scalette, postazioni di mitragliere, ricoveri e tanto storia dove ci soffermeremo non solo a fotografare ma anche a riflettere! Le Tofane, il Falzarego con il rifugio Lagazuoi saranno sempre di fronte a noi in tutta la loro maestosità.
In breve, raggiungeremo il rifugio Scoiattoli a metri 2255. Dopo una breve sosta, ripartiremo sul sentiero 439 in salita direzione Monte Averau e il suo rifugio a quota 2412 metri. Se meteo e tempo di marcia lo permetteranno, dall’Averau saliremo al rifugio Nuvolau a metri 2575 posto sul costone roccioso a dominare il paesaggio. Tornati al rifugio Averau, per la stessa via, inizieremo la discesa sul sentiero 464 su larga pista che scende al rifugio Fedare. Arrivati al primo bivio con segnaletica, si prenderà il sentiero 452 che risale le ghiaie del Nuvolau e del Ra Gusela; terminate queste ultime, ancora con qualche passaggio tra rocce, arriveremo al parcheggio del Passo Giau dove ci attende il pullman per il rientro a Verona previsto per le ore 21.30 circa.

DIRETTORI DI ESCURSIONE:

  • Maddalena Busato 3470409259
  • Elia Tavella
  • Simone Carraro
ISCRIZIONI