Dalla Madonna dell’Acero a Punta Sofia (1945m) attraversando le cascate del Dardagna e i Balzi dell’Ora

Domenica 20 ottobre

DOVE ANDIAMO, AMBIENTE E STORIA:
Il Parco del Corno alle Scale è compreso interamente nel comune di Lizzano in Belvedere e confina ad ovest con il Parco dell’Alto Appennino Modenese. Un massiccio che sfiora i duemila metri segnato fino alla vetta dagli strati di arenaria (da cui il nome le “Scale”) ben evidenti come il profilo di un libro poggiato sopra la faggeta. Vallate solitarie, piccoli paesi che emergono dal bosco, santuari e cascate sono disposti a ventaglio ai piedi della montagna.
Partiremo dal Santuario della Madonna dell’Acero (1184) e attraverso una meravigliosa faggeta con i colori autunnali prenderemo il sentiero che risale il corso del torrente Dardagna con le sue cascate fino al lago del Cavone. Da qui risaliremo la Valle del silenzio fino ad arrivare ad un bivio dove ci sarà la possibilità di scegliere o il sentiero E (Per chi soffre di vertigini e non se la sente di affrontare il sentiero EE c’è la possibilità di arrivare a Punta Sofia tramite sentiero normale ) oppure quello EE del balzi dell’Ora per arrivare a Punta Sofia. Dalla cima si gode di una vista spettacolare a 360° : dalla Val Padana e le Alpi al Mar Tirreno e l’isola d’Elba. A est troneggia il Monte Gennaio, già sul versante toscano, mentre a ovest figurano il Cupolino, il lago Scaffaiolo, lo Spigolino, il Monte Cimone e dietro le Alpi Apuane..

PROGRAMMA DELL’ESCURSIONE:
Inizieremo il trekking dal Santuario della Madonna dell’Acero, dove si potrà ammirare l’acero secolare dove la leggenda narra che sia apparsa la Madonna (attualmente il Santuario è in ristrutturazione e risulta completamente nascosto dalle impalcature).

Da qui, esattamente alle spalle dell’edificio, parte il sentiero CAI 331, un comodo e largo percorso che ci porterà ad ammirare la potenza della prima cascata.
Proseguiremo lungo il sentiero CAI 333, che si arrampica nel bosco di faggi, costeggiando il corso d’acqua. Il sentiero presenta punti ripidi, anche se addolciti da scale e corrimano. Lo spettacolo offerto dalle cascate è davvero unico: il Dardagna compie sette sbalzi, e il sentiero li costeggia tutti.
Dopo l’ultima cascata prenderemo il sentiero 337 e arriveremo al lago di Cavone.
(300 m dislivello circa due ore)

Dal Lago di Cavone proseguiremo sempre per il 337 costeggiando il torrente Rio Piano, mantenendoci un po’ più in alto rispetto al suo letto. In poco tempo, il faggeto comincerà ad aprirsi e il sentiero guaderà più volte il ruscello, grazie a piccoli ponti costruiti su grossi tronchi. Al termine del bosco, saremo arrivati alla vasta conca glaciale del Rio Piano, una magnifica prateria d’alta quota (a 1563m). Da qui facciamo conoscenza con la vetta più settentrionale del Corno alle Scale, Punta Sofia, sovrastata dalla sua croce che svetta sopra di noi. Possiamo apprezzare la straordinaria geometria ondulata di questa magica montagna, nonchè la sua essenza di antico fondale marino. Davanti a noi c’è un bivio: a sinistra sentiero EE, seguendo le indicazioni Corno alle Scale per i Balzi dell’Ora, dapprima ci aspetta un tratto ombreggiato, su di una traccia di sentiero che molto spesso viene inglobata da ciuffi ribelli di erba cervina, fino ad arrivare sul filo di cresta dove un impervio sentiero ci porterà dritti a cima Sofia. ( Per chi soffre di vertigini al bivio si prenderà il sentiero di destra e si raggiungerà Punta Sofia tramite sentiero normale). Raggiunta l’enorme croce della vetta ci gusteremo il panorama, proseguendo poi verso il passo dello Strofinatoio , da dove prenderemo il sentiero di discesa fino al lago di Cavone.

DIRETTORI DI ESCURSIONE:

  • GINO SORBINI 3479624199 (DOPO LE 19,00)
  • FONTANA ROMANO
  • ALESSANDRA SPERANDIO 3489897033
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