CIMA LIBERA (3416 m) – RIFUGIO BIASI AL
BICCHIERE (3191 m) – ALPI DELLO STUBAI

26-27-28 luglio | CIMA LIBERA (3416 m) – RIFUGIO BIASI AL
BICCHIERE (3191 m) – ALPI DELLO STUBAI

DOVE ANDIAMO, AMBIENTE E STORIA:
Trekking in quota al cospetto di maestose cime e grandiosi ghiacciai. Tre giorni in uno dei più grandiosi e affascinanti ambienti delle Alpi. Il Rifugio Biasi al Bicchiere sorge sul versante
meridionale delle Alpi dello Stubai ed è stato ribattezzato con il soprannome “Castello delle nuvole”, dato lo straordinario affaccio. Qui si trova anche la cappella più in alto d’Europa.

PROGRAMMA DELL’ESCURSIONE:
1° giorno:
Dagli opifici di Masseria m 1417 con il sentiero n 9 si oltrepassa su un ponticello di legno il Rio di Lazzago-Lazzacher Bach, si risale un breve pendio e s’ inoltra in uno stretto vallone boschivo. Qui, a lato del tumultuoso Rio Ridanna-Ridnaun Bach, una mulattiera in parte lastricata, conduce verso l’alto, supera con una passerella il tratto più scosceso della sponda del torrente ed esce dalla vegetazione in una piccola radura. Incrociata una sterrata, si prosegue per una scorciatoia con bolli bianco-rossi, riprendendo più sopra la stradicciola che risale lungo la destra idrografica della valle. Si arriva così al Piano dell’Accla-Agls Boden m 1725, antichissima sede di un bacino lacustre, oggi trasformato in una vasta conca ricca d’ acqua e di detriti. Superato un alto ponte di pietre, il sentiero prosegue con modesti saliscendi al margine del pianoro sino ad incontrare, poco oltre, un evidente bivio (tabella segnavia): lasciata a sinistra la via normale d’ accesso ai rifugi Vedretta Piana, Pendente e Biasi, il percorso piega a destra, sale tra mughi e prende quota lungo un aperto pendio erboso. Faticosamente ma con un bel panorama sull’ alta Val Ridanna si rimonta una larga costa prativa, si passa sotto i fili di una teleferica e si raggiunge l’incantevole Malga dell’Accla Inferiore m 2004

Lago del Forno e il Capro

A monte della stessa, pitturati su grossi massi, si trovano dei bolli bianco-rossi segnavia 9/A che risalgono un ripido pendio, portando alla base di un dirupo roccioso. A questo punto il tracciato piega con decisione verso sinistra, entra in un vallone prativo e lo attraversa a mezza costa. Guadando il torrente dell’impluvio, il sentiero sale per una rampa erbosa, aggira un crinale di roccia e prosegue lungo una cengia prativa, aprendosi al grandioso spettacolo sulla Vedretta di Malavalle-Übertal Ferner.
Con un percorso esposto ma non difficile si arriva in un grande vallone: lo si attraversa sino ad incontrare, poco prima del suo impluvio, un bivio con evidenti bolli bianco-rossi che rimontano la china sovrastante. Lasciato quindi il sentiero diretto in discesa al Rifugio Vedretta Piana, si sale tra massi e zolle erbose raggiungendo, poco più sopra, il Lago del Forno m 2456, splendidamente racchiuso in una solitaria conca morenica. Guadato l’emissario del lago, se ne costeggia la sponda prativa, si rimonta un corto ma ripido pendio (attenzione a non perdere la segnaletica) e si arriva ad una selletta. Avendo di fronte ed in quota il Rifugio Vedretta Pendente, l’itinerario attraversa un’aperta costa morenica, supera numerosi ruscelli e sale per sfasciumi e chiazze erbose, allungandosi sotto imponenti e scoscesi dirupi. In leggera ma costante salita si prosegue per un desolato valloncello sassoso (Hoher Trog), si costeggiano alcune pozze d’ acqua (campi nevosi ad inizio stagione) e si guadagna l’apice di una pietraia, a monte della quale si transita nei pressi di un laghetto. Un sentiero ben rintracciabile continua a salire su terreno morenico, supera un ultimo macereto e raggiunge una forcellina rocciosa intorno a quota 2815 m (Hochtrog), ai piedi delle Cima dell’ Accla-Agls Spitze 3194 m e in vista della conca ghiacciata della Vedretta Pendente-Hangender Ferner.
In uno scenario da fiaba si scende brevemente lungo il versante opposto, indugiando per un attimo tra le rive rocciose di un incantevole e limpido laghetto. Lasciata alle spalle la cima del Montorso di Ponente-Westl Feuerstein 3250 m, il sentiero divalla tra rocce montonate e pulpiti prativi, perde via via quota ed arriva al Rifugio Vedretta Pendente-Teplitzer Hütte m. 2586, posto in magnifica posizione panoramica sulle alte montagne che coronano la vedretta di Malavalle.

2° giorno: rifugio Vedretta Pendente, rifugio Biasi al Bicchiere, Cima Libera, Rifugio Biasi;

Rifugio Vedretta Pendente m 2586

Rifugio Biasi al Bicchiere m. 3191

Dal rifugio Vedretta Pendente, volgendo verso O, si attraversa in quota e in leggera discesa l’ampio anfiteatro alla base della Vedretta Pendente.Hangender Ferner. Oltrepassato il torrente dell’impluvio su una passerella di legno, il sentiero contorna le pendici meridionali della Croda della Capra-Geißwandspitze 2975 m e continua in traversata su terreno roccioso, facili gradoni e cenge terrazzate (funi metalliche). Aggirato uno sperone, si entra in un secondo grande anfiteatro morenico, caratterizzato in basso da un lago che raccoglie le acque di fusione della Vedretta di Malavalle. Il sentiero costeggia dall’ alto la sponda settentrionale di questo specchio d’ acqua, contorna la dorsale meridionale della Cresta Rossa-Roter Grat 3396 m e si affaccia a un terzo anfiteatro glaciale, occupato dal ramo più orientale della Vedretta di Malavalle. L’ itinerario prosegue a mezzacosta, supera alcuni campi nevosi e punta a un caratteristico e tozzo torrione, sulle cui rocce basali si trova pitturato un grande bollo bianco con un centro rosso: da qui parte la pista che attraversa il margine inferiore della lingua ghiacciata che forma il ramo orientale dell Vedretta di Malavalle, (attenzione in caso di nebbia) portandosi ai piedi dello sperone roccioso del Bicchiere. Un sentiero ben tracciato si inerpica lungo una rampa detritica e prosegue tra facili gradoni e su piccole cenge naturali (funi metalliche). Contornato il versante sud-orientale del Bicchiere, si risale un pendio detritico, si supera un campo nevoso e si guadagna ulteriore dislivello sino a giungere, intorno a quota 3000, a un bivio: lasciata a sinistra la diramazione per il Rifugio Cima Libera 3148 m, si volge a destra lungo le roccette soprastanti seguendo un sentiero in parte gradinato e a tratti attrezzato con altre funi metalliche. In breve, con un’ultima impennata a zig-zag su terreno roccioso, si arriva al Rifugio Biasi al Bicchiere m 3191.
Per l’ascensione alla Cima Libera-Wilder Freiger m. 3418, occorre scendere lungo il sentiero gradinato della cresta nord del Bicchiere, sino a mettere piede sulla Vedretta di Malavalle quota 3156. Lasciata la pista che si dirige in direzione del rifugio Cima Libera, si piega a destra (attenzione alle crepacce nascoste), risalendo direttamente il ripido pendio a lato della crestina di roccia che delimita il ghiacciaio stesso. Si arriva così ad una conca superiore: la si risale sulla destra (qualche piccolo crepaccio trasversale), puntando alla cresta rocciosa che scende da quota 3392. Raggiuntala con un traverso su neve, si sale per rocce rotte e sfasciumi, seguendo un sentiero gradinato e in parte attrezzato che conduce, con una serie di bolli bianchi e senza particolari difficoltà, Cima del Segnale-Signalgipfe m 3392. Lasciata poco più in basso un’alta antenna metallica (ponte radio), si prosegue lungo una facile crestina detritica. Per questa, mantenendosi al margine del Wilder Freuger Ferner, ci si dirige in quota verso la cuspide sommitale: ancora un pendio nevoso con una buona pista e si raggiunge la croce di Cima Libera-Wilder Freiger m 3418. Il panorama è grandioso e impareggiabile, la sensazione di essere completamente circondati da ghiacciai. Con molta cautela si ritorna sui propri passi sino a riprendere, alla base della cresta nord del Bicchiere il sentiero per il rifugio Biasi

Il Capro da Cima Libera

3° giorno Rifugio Biasi, Rifugio Vedretta Pendete, Rifugio Vedretta Piana, Valle inferiore dell’Erpice, Passo dell’Erpice, Malga di Lazzago – rientro agli Opifici minerari di Masseria.
Dal rifugio Biasi si ritorna sulla via percorsa il giorno precedente al rifugio Vedretta Pendente, da qui ha inizio un sentiero ben tracciato che perde subito quota con alcuni zig-zag, traversa in piano una cengia prativa scende per una rampa a gradini (corrimano metallico) ed entra in uno stretto canalone. Lo si percorre in discesa con ripide e corte serpentine, si taglia il fianco dirupato di una larga scarpata rocciosa e si giunge in breve al Rifugio Vedretta Piana- Obeltalferner Hütte m 2254. Poco più in basso, ad un evidente bivio il sentiero lascia a sinistra la calata verso valle, piega a destra e segue l’indicazione “7 Seen Tour, Posch Haus Maiern” (Giro dei sette laghi, Malga Posch, Masseria).
Per un valloncello e facili gradoni si scende ad un tumultuoso torrente che corre in una stretta forra: superatolo su una passerella, si risale la sponda opposta e si attraversa il vasto bacino morenico ai piedi della fronte rocciosa della Vedretta di Malavalle. Costeggiata una pozza d’ acqua, i bolli bianco-rossi continuano verso Sud, raggiungono l’estremità del pianoro e portano sulla riva dell’emissario del Lago Torbo. Lo si guada con qualche difficoltà, si rimonta un aperto pendio prativo e si segue una valletta secondaria che sale verso la strettoia sovrastante. Aggirato un crinale roccioso, appare all’ improvviso il Lago Torbo-Trüber See m 2344, incastonato al centro di una splendida terrazza all’ imboccatura della Valle Inferiore dell’Erpice. Si costeggia il lago dall’ alto, se ne traversa in leggera discesa la sponda franosa orientale e si arriva, poco a monte dello stesso, ad una biforcazione del sentiero: lasciata a destra la traccia per la Valle Superiore dell’ Erpice-Obere Senner Egete, si continua con il segnavia n 33 che prosegue in salita per magri pascoli e larghe terrazze erbose, guadagna i pendii detritici sommitali (campi di neve all’ inizio di stagione) e raggiunge il Passo dell’ Erpice m 2693, larga depressione di sfasciumi tra la Punta del Massaro-Moaer Spitze 2805 m e le caratteristiche Rocce Bianche del Massaro-Moarer Weissen. Lungo il versante opposto si scende prima per un pendio di detriti e poi per un dosso erboso. Traversato un ghiaione di rocce biancastre, il sentiero sosta per un attimo sulla riva del romantico Lago del Massaro o Lago dell’Erpice-Moarer Eget See m 2468,continuando poi la discesa tra balze prative a ripiani. In ambiente dolce e suggestivo si passa in prossimità di un secondo laghetto, si volge a sinistra seguendo il corso di un ruscello e si entra in un’ampia conca prativa. Guadato poco più in basso un torrente, l’itinerario scende ancora verso valle, supera una barriera rocciosa e s’ affaccia alla testata della Valle di Lazzago-Lazzacher Tal. Dal Piano inclinato Kasten (Kasten Bremsberg) si piega brevemente a destra in direzione del Piano Superiore di Carreggio-Obere Pferdebahnstrecke: poco oltre, un sentierino con bolli bianco-rossi traversa in discesa alla sottostante Malga di Lazzago-Poschalm Moarerberg m 2114.
Ha qui inizio una stradicciola in terra battuta che supera il vicino torrente, transita a lato dei ruderi della Malga Posch m 2114 e scende verso il fondo valle, passando presso la stazione a monte di una cabinovia ormai in disuso, utilizzata in passato per il trasporto dei minatori da Masseria alle miniere più alte. Poco
più in basso s’ incontrano a destra le deviazioni per il Piano Mediano di Carreggio- Mittlere Pferdebahnstrecke, per il Piano Inclinato Kohlwald (Klhlwald Bremsberg) e per il piano Inferiore di Carreggio-Untere Pferdebahnstrecke): brevi varianti di notevole interesse storico che permettono di vedere ciò che rimane delle vie di trasporto dei minerali (piombo e zinco) estratti dalle miniere di Monteneve-Schneeberg. La sterrata divalla lungamente in mezzo al bosco, oltrepassa su un ponte in muratura il Rio di Lazzago, costeggia per un breve tratto il torrente e prosegue in discesa sino a raggiungere gli opifici di Masseria m 1417.

DIRETTORI DI ESCURSIONE:

  • AUGUSTO PAIER cell. 366 209 2684
  • SONIA RIGHETTI cell. 347 844 5755
  • EUGENIO CAVALLO cell. 348 440 6949