Giro delle contrade e Cena all’Agribirrificio Laorno

sabato 9 dicembre

Lessinia

Questa escursione ad anello ci permette di addentraci nel cuore della vera Lessinia per immergerci nei silenzi di alcune delle contrade più belle ed antiche del territorio di Bosco Chiesanuova, tipiche per la loro architettura caratteristica del popolo dei cimbri, e assaporare ampi panorami che spaziano dal Monte Baldo, alle cime più alte della Lessinia per raggiungere il gruppo del Carega. L’uscita si concluderà presso l’Agribirrificio Laorno, una delle contrade più caratteristiche della Val di Porro, disabitata dal dopoguerra ma sapientemente ristrutturata per dare vita ad un accogliente punto di ristoro immerso tra i boschi e particolarmente suggestivo.

L’escursione parte dall’Agribirrificio Laorno, una piccola ma caratteristica contrada, tipicamente cresciuta con l’aggiunta di costruzione successive alla prima originaria, legate all’allargamento della famiglia. Questo luogo è rimasto disabitato per circa un secolo prima che i proprietari della Società Agricola Laorno decidessero di operare una moderna ristrutturazione per ricavarne un ristorante con annesso birrificio grazie ad un’antica sorgente di acqua purissima buonissima da cui viene ricavata birra artigianale.

Ci dirigiamo attraverso dapprima una strada forestale e poi una carrareccia che si addentra nel bosco alla contrada Grietz (1267 m), antica contrada risalente al 1600, caratteristica per la presenza dell’omonima “giassara”, costruita intorno al 1870 da Innocente Menegazzi “murador”, che dopo essersi sposato e trasferito qui si diede alla produzione del ghiaccio che durò fino al 1935-36. Questa tipica costruzione, tra le più belle ed originali nel suo genere ed oggetto di un recente progetto di ristrutturazione e recupero da parte del comune di Bosco Chiesanuova, si presenta come una costruzione circolare, in parte interrata proprio perché adibita, un tempo, alla conservazione del ghiaccio che veniva poi rivenduto anche a Verona ed in altre località della pianura. Dal parcheggio del ristorante Miramonti attraverso il sentiero “Cammino dei Due Santuari” ci addentriamo in un bosco con prevalenza di faggi, l’albero simbolo della Lessinia, le cui foglie, in autunno esplodono nel cielo in un tripudio di colori caldi nelle sfumature di giallo, arancione e rosso, mentre le faggiole, cadute a terra crepitano schiacciate dagli scarponi. Raggiungiamo quindi dapprima la contrada Zamberlini, abbandonata ed ancora immutata, e successivamente la vicina contrada Tinazzo, altro luogo dove il tempo sembra essersi fermato, molto suggestivo per la posizione soleggiata e riparata in un’ampia valletta contornata da pascoli e versanti boscosi. Il toponimo Tinazzo, di origine italiana, sembra ascriversi ad un abbeveratoio in legno, usato per gli animali al pascolo, fin dall’epoca romana, in corrispondenza di una sorgente perenne, ancora presente. Anche qui vennero ad abitare i cimbri, coloni tedeschi, che da allora assunsero questo toponimo come cognome (per molte famiglie cimbre il cognome si identifica con quello della contrada d’origine). Attraverso i sentieri E5 e successivamente CAI 255 proseguiamo dritto ancora per un tratturo in salita salendo più in alto fino a Malga Baston di Sotto e Malga Baston di Sopra, oltre la quale riprende la stradina che a Malga Moscarda (1496 m) dopo essere passati tra prati costellati di pozze e di affioramenti ammonitici lavorati dal tempo creando una delle tante e tipiche “città di roccia” della Lessinia. Percorrendo un tratto della strada provinciale SP 14 e successivamente una carrareccia ci dirigiamo verso Malga Belfiore di Qua (1426 m), tra pascoli, faggi secolari, malghe abbandonate e affioramenti di rosso ammonitico. Arrivati nella radura immersa tra i boschi di malga Squaranton, imboccando il sentiero CAI 254, iniziamo la discesa verso Vajo Squaranto, uno dei vaj più solitari della Lessinia, che scende in pianura fin quasi alle porte di Verona. l termine “squaranto” deriverebbe dal cimbro e per alcuni significherebbe «precipizio», mentre per altri, invece, “terreno sassoso, cumuli di sassi” con riferimento al dialetto scarante “marogna”. I vaj sono un’altra peculiarità paesaggistica della Lessinia, paragonabili ad una sorta di “canyon” fluviali, derivati da fratture tettoniche poi modellate dall’erosione dei torrenti, che con le loro pareti rocciose ripide e i loro boschi attraversano tutto questo altopiano con direttrice nord-sud. Tralasciando la deviazione verso Val Marisa sulla destra proseguiamo in salita attraverso una strada forestale e usciamo dal fitto bosco per ritrovarci nella radura di Malga Laorno dove la nostra escursione si concluderà con una cena tutti insieme.

Accompagnatori:

  • TOSADORI CALOTTA, cell. 340 320 8678

In collaborazione con Sez. Cai San Pietro In Cariano

PARTENZA: ORE 14,30 PARCHEGGIO AGRIBIRRIFICIO LAORNO

RIENTRO: ORE 19,00 CIRCA

CENA: ORE 20,00 CIRCA

ISCRIVITI ORA