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I Libri Di San Daniele – Monte Borga’

Vajont

domenica 8 ottobre

I Libri di San Daniele costituiscono una delle attrattive più interessanti per chi da Casso sale al monte Borgà. I libri si presentano come grandi pagine di roccia accatastate le une sulle altre e caratterizzate da una innaturale e affascinante geometria che le avvicina a veri e propri volumi pietrificati.

Diverse sono le leggende legate a questi luoghi: si narra che fu Daniele, protettore dei viandanti, a trasportare i lastroni di pietra, necessari a costruire una chiesa in alta montagna. Altra leggenda narra invece che il Santo trasportò qui una vecchia biblioteca per salvarla dagli incendi e trasformare così i volumi in lastre di pietra.

Per il dislivello, il notevole sviluppo e alcuni passaggi “delicati” si consiglia il percorso solo agli escursionisti ben allenati.

PROGRAMMA DELL’ESCURSIONE:

Lasciamo l’auto nei pressi del paesino di Casso e ci addentriamo tra i vicoletti del paese. È impossibile visitare questi luoghi senza che la mente corra a quel tragico evento del 1963. Il sentiero 372 inizia tra le strette stradine del paese, dove un cartello di legno segnala la direzione da prendere per il Monte Borgà. Ci incamminiamo tra erba alta e qualche rovo su una mulattiera incassata tra due muretti a secco. In breve, il sentiero si allarga ed entriamo in un boschetto di noccioli, carpini neri e faggi. Usciti dal bosco. Il sentiero si trasforma in una cengia non eccessivamente stretta, ma piuttosto esposta. Il classico “passo fermo” qui è necessario. Usciamo infine su una bellissima zona prativa detta Pra de Salta. La vista si apre sulle bellissime pareti rocciose del Monte Salta, ma girando lo sguardo dalla parte opposta la visuale che ci si para davanti è ben diversa. La vista sulla frana del Monte Toc è impressionante, e la mente corre immediatamente alle immagini del disastro del Vajont. Risaliamo il fianco erboso con lo slancio di chi pensa di essere già arrivato in cima, ma la verità è che per arrivare al Monte Salta ce ne vorrà ancora! L’orientamento qui non è semplicissimo – l’erba alta in molti punti nasconde i segnavia – ma basta continuare a puntare verso le rocce. Saliamo infine un ultimo tratto di ghiaia fino alla Forcella Piave (2000 m.slm.), oltre la quale si apre un nuovo mondo. Questo è il punto più delicato di tutto il trekking bisogna scendere la ripida forcella, aggirare lo sperone roccioso sulla destra, proseguire lungo un traverso di ghiaia e risalire un altrettanto ripido canalino tra ghiaia e mughi. n breve arriviamo ai Libri di San Daniele: uno spettacolo naturale da lasciare senza parole. Enormi pagine di roccia accatastate le une alle altre. L’immagine è proprio quella di veri volumi di pietra. Dai Libri di San Daniele seguiamo il sentiero che in breve ci porta in direzione del Monte Sterpezza. Questo tratto di sentiero è essenzialmente strepitoso: bellissime praterie che si stendono a filo della cresta, intagli su dirupi verticali e incantevoli fioriture. La cima, con la croce di vetta e libro, appare dritto davanti a noi e, scesa e risalita un’ultima insellatura, arriviamo sul Monte Borgà (2228 m. slm.). Ci rimettiamo in cammino, scendiamo lungo prati erbosi e conche fino ai ruderi della Casera di Borgà (1940 mslm). Entriamo in un bosco di mughi e ghiaia. Imbocchiamo così il sentiero 381 che continua su morbide svolte alternando i tratti di bosco con una spettacolare vista sul lago del Vajont. Con un po’ di attenzione imbocchiamo sulla destra il sentiero 380, detto Trui dal Sciarbon, che con un continuo sali scendi ci riporta al punto di partenza. E come a non voler essere da meno, anche questo semplice sentiero che collega Erto al paese di Casso si rivela una sorpresa. Sospeso a poche decine di metri dalla strada e dal lago passa attraverso cascate, punti panoramici e vecchi borghi abbandonati.

Accompagnatori:

  • Sonia Righetti, cell. 347 844 5755
  • Augusto Paier, cell. 340 790 2915
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