Anello del Monte Cerbiolo
domenica 21 maggio
Percorso ad anello che partendo da Belluno veronese (m 148) ci conduce alla bella e isolata cima del Monte Cerbiolo (m 1559) che si erge in territorio trentino nei pressi del confine tra le provincie di Verona e Trento. In passato sul vicino passo Cerbiolo, passava, infatti il confine tra Impero austro-ungarico e il Veneto. Il Monte Cerbiolo, pur appartenendo al gruppo del Monte Baldo, è distaccato dalla catena principale e va a costituire una delle numerose cime che si affacciano sulla Val d’Adige, come il Monte Cordespino e il Monte Cimo.
DOVE ANDIAMO, AMBIENTE E STORIA:
Percorso ad anello che partendo da Belluno veronese (m.148) ci conduce alla bella e isolata cima del Monte Cerbiolo (m.1559) che si erge in territorio trentino nei pressi del confine tra le provincie di Verona e Trento. In passato sul vicino passo Cerbiolo, passava, infatti il confine tra Impero austro-ungarico e il Veneto. Il Monte Cerbiolo, pur appartenendo al gruppo del Monte Baldo, è distaccato dalla catena principale e va a costituire una delle numerose cime che si affacciano sulla Val d’Adige, come il Monte Cordespino e il Monte Cimo. Dalla cima si può godere di un vasto panorama che si estende dalla dirimpettaia catena del Baldo, fino ai più lontani gruppi del Pasubio e Carega. Nonostante la buona panoramicità e la bellezza del luogo si tratta di una cima poco frequentata e sconosciuta ai più. Per il dislivello e il notevole sviluppo si consiglia il percorso solo agli escursionisti ben allenati.
PROGRAMMA DELL’ESCURSIONE:
Lasciate le auto nei pressi della località di Belluno Veronese q.143 prendiamo a destra la salita indicata dal sentiero CAI 678. Terminate le ultime case del paese, lasciamo la stradina principale che continua a salire e adiamo a destra per una stradina secondaria, seguendo i cartelli del CAI 678. Dopo poche decine di metri dalla deviazione precedente lasciamo la stradina, il CAI 678 risale a sinistra su larga mulattiera parallela all’asciutto Rio Secco. Noteremo una presa d’acqua a destra inizia un largo sentiero non segnato, noi dritto in salita sulla larga mulattiera CAI 678. Giunti a q.470 Il sentiero CAI 678 lascia il canale detritico del Rio Secco e inizia a risalire a destra per sentierino nel bosco, direzione sud/est). Risaliamo il sentiero che compie numerose svolte sino a giungere a margine della costa che guarda la val d’Adige. Da qui inizia una ripidissima salita nel bosco. Arriviamo sul crinale con rada alberatura che ci conferma di essere sulla Punta Violoro, ora lo teniamo a sinistra sempre in salita, direzione nord – Bivio q.1150 e cartelli: a sinistra il cartello CAI indica un sentiero in falsopiano non segnato per la “Pozza del Lavaccio”, noi andiamo dritto in salita con indicazioni per il monte Cerbiolo o “Sentiero delle Vacche”. Oltrepassato un basso muretto a secco in sasso, si arriva al bivio con cartelli, noi risaliamo a destra poche decine di metri all’evidente intaglio del passo Cerbiolo. Per il Monte Cerbiolo, ci portiamo vicino al casotto diroccato di fianco la malga e iniziamo a risalire ripidamente a vista il pendio erboso per giunger alla cima del Monte Cerbiolo 1559. Dopo una breve doverosa sosta, riprendiamo il percorso scendendo sino a raggiungere Malga Fassole Alta. Da lì giungeremo in breve al passo del Cerbiolo e percorriamo la strada che dopo poco diventa carrozzabile in direzione di Novezzina. Oltrepassata una sbarra di ferro, lasciamo la carrozzabile che conduce a casera Gambone, tutta la zona è circondata dai fili elettrici per il bestiame. Ci portiamo dietro la casa e scendiamo poco sotto, dove c’è un largo sentiero, lo teniamo a sinistra costeggiando la recinzione in falsopiano, in breve si arriva a una grande vallata, dove è situata la pozza quotata 1202 e si ritrova il CAI E7, ora lo iniziamo a scendere con direzione sud/ovest) – Pozza q.1089 (Laghetto artificiale per il bestiame, il CAI E7 continua ad allargarsi diventando una carrozzabile) – Passo del Casello q.1055 (Alla nostra destra c’è la strada asfaltata, noi attraversiamo il cancello a sinistra passando davanti alla Baita “Grest Montano”, struttura della parrocchia di San Pietro in Cariano e adibita a Campo Scout, dietro la quale inizia il largo CAI 657 ex CAI 660) – Bivio q.840 (Bivio e cartelli: dritto in leggera salita c’è il CAI 656 per Ferrara di Monte Baldo, noi scendiamo a sinistra tenendo il CAI 657 in comune con il CAI 656, indicazioni per Pian di Festa e Belluno Veronese) – Pian di Festa q.670 (Incrocio e cartelli al termine della discesa: a destra il largo sentiero CAI 657 conduce in breve alla grande radura del Pian di Festa dove c’è la grande casa di Tese, dritto un cartello indica le gallerie della grande guerra, noi andiamo a sinistra sul CAI 656 per Belluno Veronese) – Il Lavaccio (La pozza d’acqua è asciutta) – Incrocio q.670 (Cartelli CAI: a destra c’è il sentiero per le gallerie della grande guerra, a sinistra c’è il “Sentiero delle Vacche” con cartello che indica la malga Cerbiolo, noi teniamo il CAI 656 in discesa nel bosco – Maestà q.345 (Costruita su un enorme macigno) – Bivio q.245 (Bivio senza cartelli al termine della discesa: a destra a ritroso c’è un sentiero non segnato, noi dritto) – Asfaltata q.223 (Innesto sulla strada asfaltata, a sinistra sale a Costasene, noi a destra in discesa) – Deviazione q.170 (Chiudiamo l’anello iniziato alla mattina) – Belluno Veronese q.143
Accompagnatori:
- Augusto Paier, cell. 340 790 2915
- Eva Bortoletto, cell. 347 811 0007
- Francesco Carnielli, cell. 348 604 7709
- Enrico Schiavetti